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Infuso di foglie d’olivo.

Infuso di foglie d’olivo.

Nome Scientifico e parte di pianta utilizzata: Olivo (Olea europea). Le foglie d’olivo sono utilizzate da millenni sotto forma di infuso in tutta l’area del mediterraneo in virtù delle loro importanti proprietà salutistiche dimostrate da secoli di uso empirico e da approfonditi studi scientifici in tempi più recenti.

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Preparazione delle erbe medicinale.

Modalità di preparazione – TISANE

tisana tiglio

 Tisane, infuso e decotto: Le erbe medicinale fresche vanno sminuzzate e messe nei quantitativi prescritti in un bricco di vetro o in un altro recipiente non metallico. Poi, in un altro recipiente, si porta l’acqua all’ebollizione e la si versa sulle erbe preparate, li tutto si lascia riposare brevemente (basta mezzo minuto)! La tisana deve essere di colore chiarissimo: o giallo chiaro o verde chiaro. Invece le erbe essiccate si lasciano riposare ivi po’ più a lungo (da 1 a 2 minuti). Una tisana così preparata è molto più sana e si presenta anche meglio.
Le radici vanno immerse in acqua fredda che si porta all’ebollizione. A questo punto si toglie il recipiente dal fuoco e si lascia riposare per circa tre minuti.
Riversa il quantitativo giornaliero di tisana in un termo e lo si beve a piccoli sorsi secondo le indicazioni nel corso della giornata. In linea generale si mette un cucchiaino da dessert colmo di erbe su un quarto di litro d’acqua (= 1 tazza), altrimenti secondo le indicazioni per le singole piante.
Macerazione: Alcune erbe (ad esempio la Malva vulgaris, il Vischio e il Calamo aromatico) non sopportano l’ebollizione poiché per l’effetto del calore perderebbero il loro potere curativo. La tisana di queste erbe si ottiene mediante la macerazione. Il quantitativo consigliato per le singole piante va lasciato macerare nell’acqua fredda per 8 – 12 ore (di solito durante la notte), poi va riscaldato leggermente (temperatura potabile) ed il quantitativo per una dose giornaliera va conservato in termo preventivamente sciacquato con acqua calda. Un miscuglio fra macerazione e infuso è però considerato la migliore utilizzazione delle erbe medicinali: durante la notte si mettono a macerare le erbe, nella metà del quantitativo d’acqua indicato, per passarle poi al setaccio il mattino successivo. Le erbe rimaste nel setaccio si immergono di nuovo nell’altra metà del quantitativo d’acqua indicato, si porta ad ebollizione e si filtra nuovamente. Si mescolano quindi le due tisane, quella ottenuta per macerazione con quella per infuso. Con questa preparazione si ottengono quelle sostanze attive che sono solubili sia in acqua fredda che in acqua calda.
TINTURA (ESSENZA)
Anche le tinture si ottengono per macerazione in un distillato di frutta o di grano a 38 – 40°. Si riempie di erbe, in modo sciolto e fino al collo una bottiglia o altro recipiente e si versa sopra il distillato di frutta
di grano. Si conserva il tutto ben chiuso in luogo caldo (circa 20° C) per 15 gg. o anche più a lungo, scuotendolo ogni tanto, indi si procede alla filtrazione e quindi alla spremitura del residuo. Le tinture si prendono per uso interno a gocce con del tè e per uso esterno negli impacchi o nelle lozioni e frizioni,
SUCCO FRESCO
succhi freschi di erbe si possono ingerire a gocce oppure si possono utilizzare per spennellature su parti malate del corpo per mezzo di batuffoli di cotone. Questi succhi si ottengono mediante una centri¬fuga elettrica per uso domestico che sminuzza e spreme contemporaneamente le erbe. È opportuno preparare questi succhi giornalmente con erbe fresche. Ma possono essere conservati per alcuni mesi in bottigliette tenute nel frigorifero.
POLTIGLIE
Col matterello si schiacciano sul tagliere steli e foglie onde ottenere una poltiglia. Spalmata su di un panno la si applica sulla zona malata del corpo fasciandola indi con un telo e mantenendola calda. Quest’impacco di poltiglia può rimanere sulla parte per tutta la notte.
CATAPLASMI CON ERBE COTTE AL VAPORE
Su una pentola piena d’acqua in ebollizione si poggia un setaccio contenente erbe fresche o essiccate e si copre il tutto con un coperchio. Dopo un po’ di tempo queste erbe ammollite e calde, stese su di una garza, vanno applicate sulla parte malata. Quest’impiastro deve essere coperto con un panno di lana e lasciato. Non deve nascere una sensazione di freddo. Molto efficaci sono i cataplasmi al vapore ottenuti con Coda cavallina. I cataplasmi al vapore si lasciano agire per due ore o per tutta una notte.cataplasme erbe

PREPARAZIONE DI POMATE E OLI
Tritare quattro manciate di erbe. Riscaldare 500 g di strutto di maiale  come per friggere delle cotolette. Versare le erbe nell’olio bollente e girare lasciando friggere brevemente; girare ancora, togliere la padella dalla fiamma, coprirla e lasciare raffreddare il tutto durante la notte. Il giorno seguente riscaldarlo leggermente, filtrarlo attraverso un panno e travasare la pomata ancora calda in vasetti di vetro o di porcellana precedentemente preparati.
La preparazione degli oli si svolge nel modo seguente: riempire, senza comprimerli, una bottiglia fino al collo con fiori o erbe e versarvi sopra dell’olio extravergine d’oliva, che ha la scadenza almeno fra due anni, in modo che le erbe siano coperte di due dita d’olio. Lasciare la bottiglia per 15 giorni al sole,( agitandola ogni giorno) o in vicinanza di une fonte di calore.
BAGNI DI ERBE
Bagno completo: Le erbe indicate vanno immerse in acqua fredda e lasciate riposare per una notte. Per un bagno occorre un secchio (6-8 litri) di erbe fresche oppure 200 g di erbe essiccate. Questo materiale così macerato va riscaldato il giorno successivo e quindi filtrato: l’estratto va aggiunto all’ acqua del bagno. Venti minuti di immersione nel bagno. Il cuore deve rimanere fuori dall’acqua. Dopo il bagno, invece di asciugarvi, dovete avvolgervi in una spugna da bagno o in un accappatoio e sudare per un’ora a letto.
Semicupio: Per un semicupio occorre soltanto metà secchio di erbe fresche o 100 g di quelle secche per poi procedere come per il bagno completo. L’acqua nella quale vi immergete deve coprire i reni. Osservate le avvertenze riguardanti le singole erbe.
Nuovamente riscaldata può essere riutilizzata altre due volte sia l’acqua del bagno che quella del semicupio.

 

Erbe medicinali.

infusi, decotti erbe medicinali

E adesso è arrivato il momento che nonna Adi , vi consiglia come usare le erbe medicinale, iniziando dalla corretta raccolta, conservazione e preparazione :

RACCOLTA

Premessa per la raccolta è la conoscenza delle erbe medicinali. Se la possediamo occorrerà soltanto raccoglierle all’epoca giusta, nel luogo giusto e nel modo giusto. La natura a creato almeno 2 specie per un tipo di erba, nel senso d’assomiglianza. Una si usa per curare e altra per avvelenare. E’ una sottile differenza fra di loro, per questo motivo è molto importante conoscere bene quello che si raccoglie!

L’esperienza ha dimostrato che i migliori risultati di guarigione si sono ottenuti con erbe raccolte di fresco, nei orari del migliore soleggiamento, fra le dieci di mattina e quattordici di pomeriggio, quando effetti curativi sono al massimo! E’ assolutamente necessario, per ottenere un successo nelle malattie gravi. Le erbe fresche si possono raccogliere personalmente dall’inizio della primavera, a volte sin dal mese di febbraio, fino al mese di novembre. Alcune si trovano persino d’inverno sotto la coltre nevosa, sempre che uno ne ricordi la loro dimora (ad esempio la Celidonia).

Per l’inverno si prepara una riserva non troppo grande di erbe essiccate, se non si desidera anche regalare ai amici. Occorre coglierle nel momento del loro maggiore contenuto in sostanze attive. Ciò avviene per le PARTI FLOREALI all’inizio della fioritura, per le FOGLIE prima e durante la fioritura.

Le RADICI si scavano all’inizio della primavera o in autunno.

I FRUTTI si raccolgono all’epoca della maturazione.

Al riguardo si tengano presenti le seguenti avvertenze: si colgano esclusivamente piante sane, pulite e prive d’insetti! Coglierle in condizioni asciutte nelle giornate di sole quando la rugiada ne è già evaporata.

Per la raccolta occorre evitare i campi ed i prati concimati chimicamente, le sponde di acque sudice ed inquinate, i terrapieni delle ferrovie o la vicinanza di strade trafficate, autostrade e di impianti industriali, presenza di cani o gatti. Abbiate riguardo per la natura! (Non strappate le piante con tutte le radici, non causate danni!) Alcune piante sono sotto protezione. Esiste un numero sufficiente di altre piante medicinali con le stesse sostanze attive che non sono protette (ad esempio la Primula auricola).

Mentre le cogliete, non schiacciatene i fiori e le foglie e non mettetele in buste di plastica! Altrimenti le erbe comincerebbero a sudare e una volta essiccate annerirebbero.

ESSICCAMENTOessicamento

Le erbe prima dell’essiccamento non vanno lavate ma soltanto tagliuzzate finemente. Il materiale così preparato va distribuito in modo sciolto su un panno, una vecchia tovaglia di cottone per la cucina, o su carta non stampata per asciugare il più rapidamente possibile in un luogo abbastanza caldo ed arieggiato (soffitta), con una temperatura costante. Quando si tratta di radici, cortecce o parti di piante molto succose è spesso indicato un essiccamento con calore artificiale. In tal caso però la temperatura non dovrà mai oltrepassare i 35° C. Le radici accuratamente lavate, prima dell’essiccamento vanno preferibilmente sminuzzate; allo stesso modo il Vischio e l’Epilobio.

Si possono conservare per l’inverno soltanto le erbe completamente secche. Per la loro conservazione sono indicati soprattutto dei recipienti di vetro. Si evitino recipienti di plastica o di latta! È opportuno proteggere le erbe dalla luce (si utilizzino vetri colorati, preferibilmente verdi).

Fate la vostra provvista per un solo inverno! Col passar del tempo le erbe perdono le loro proprietà curative. Ogni anno ci dona la sua nuova ricchezza di erbe. Solo sotto vuoto si possono conservare per 5 anni.

La preparazione dei prodotti per la cura antiparassitaria.

La preparazione dei prodotti per la cura antiparassitaria.

La migliore e anche la più sicura cosa, nel fare per bene le cure antiparassitarie e non solo, sono i prodotti.

Da quando ho iniziato, 20 anni fa le cure alternative, con il primo preparato, l’olio d’iperico, ho capito l’importanza della freschezza dei composti,  nelle cure! Continua la lettura di La preparazione dei prodotti per la cura antiparassitaria.

Cipolla è un ottimo disinfettante.

Cipolla è un  ottimo disinfettante!

cipolla

 Ma non è tutto: perché questo bulbo odoroso aiuta anche a depurare il sangue, riduce il catarro e secrezioni, combatte i virus e le degenerazioni cellulari.

Un consiglio dalla nonna Adi: per non prendere l’influenza, vi raccomando un semplice trucco: mettete una cipolla non sbucciata in un piatto in ogni singola stanza della vostra casa. Le cipolle (tagliate a metà) e l’aglio disposti sulla finestra allontanano virus e germi, perché hanno potenti antibatterici e proprietà antisettiche.

La cipolla è data dai bulbi di Allium Cepa, una pianta biennale o triennale appartenente alla famiglia delle Liliacee (la stessa di aglio, porro, scalogno ed erba cipollina).
Immancabile ingrediente di numerose ricette, la cipolla si distingue per l’abbondante presenza di oligo elementi ( ferro), vitamine e stimolano la digestione ed il metabolismo.

Proprietà della Cipolla e Fitoterapia

Questo alimento racchiude anche diverse sostanze particolarmente note in fitoterapia; ricordiamo innanzitutto i composti solforati, il più importante dei quali è il disolfuro di allilpropile. Queste sostanze, unitamente al flavonoide quercetina, conferiscono alla cipolla una potenziale attività antitumorale, soprattutto per quanto riguarda il cancro al colon, allo stomaco e alla prostata. Anche se stiamo parlando di un semplice alimento, con tutti i limiti e la cautela del caso, è pur vero che esistono evidenze scientifiche che supportano tale attività; la quercetina, per esempio, si è dimostrata in grado di arrestare lo sviluppo dei tumori del colon (indotti dall’azossimetano) esistono anche alcuni studi clinici. Naturalmente, non bisogna assolutamente lasciarsi andare ad affermazioni miracolistiche, ma interpretare il tutto con la massima razionalità e cautela:

un fumatore incallito, sedentario ed in evidente sovrappeso, non può certo sperare di prevenire le ripercussioni negative del suo stile di vita mangiando semplicemente qualche cipolla.

In questo alimento troviamo anche flavonoidi ad azione diuretica e glucochinina, un ormone vegetale ad attività anti diabetica (azione coadiuvata dai composti solforati e dal cromo) . La cipolla è un ottimo disinfettante e inoltre gli sono attribuite numerose altre virtù, come quella: antipertensivo (per la presenza dei già citati flavonoidi, ma anche di alligna e derivati) vermifuga, espettorante, antibiotica (specie a livello intestinale, grazie all’azione prebiotica dell’inulina),normolipidemizzante (previene l’aterosclerosi e i danni dell’ipercolesterolemia),anti trombotica (riduce l’aggregazione piastrinica e previene la formazione di trombi),blandamente lassativa (per il suo contenuto in pectine ed inulina),depurativa (la cipolla favorisce la diuresi) ed anti gottosa (favorisce l’eliminazione delle scorie azotate e dell’acido urico).
Da notare, comunque, che gran parte delle sostanze dotate di queste importanti attività, insieme al prezioso contenuto vitaminico, subiscono alterazioni irreversibili quando la cipolla viene lasciata troppo a lungo nell’olio bollente. La cottura migliore, quindi, è quella sobria, limitata ad una semplice scottatura o ad una rosolatura molto breve; solo in questo modo la cipolla potrà trasferire al nostro organismo tutte le sue preziose virtù terapeutiche.

E’ RICOSTITUENTE ED ESPETTORANTE

Non a caso la cipolla era la base della dieta degli schiavi in Egitto, che era tenuti in forze per la costruzione delle piramidi, con una dieta arricchita da questo bulbo ricostituente. L’Ayurveda addirittura prescrive la cipolla per la cura del cancro e della lebbra, mentre secondo la moderna fitoterapia sarebbe utile per abbassare la glicemia nel sangue, ridurre i catarri; è depurativa e diuretica se consumata cruda o in succo. Infine è antibiotica ed elimina le infezioni, soprattutto a carico dell’apparato circolatorio e riproduttivo.
Le varietà si distinguono in base alla forma del bulbo e al colore della “tunica” che le riveste: rossa, bionda o bianca. Si possono consumare fresche o essiccate. E, interrate adesso, iniziano a maturare in tarda primavera.

E’ UN TOCCASANA PER I DISTURBI DI TIPO RESPIRATORIO

In granuli per le allergie. Il rimedio omeopatico Allium cepa ci permette di guarire o almeno di attenuare raffreddori, congiuntiviti, disturbi respiratori e febbri di origine allergica. E’ anche indicata nei bambini per alleviare la nevralgia che accompagna otite e mal di denti.
Come fare. Il rimedio si assume alla 7 CH, 3 granuli 3 volte al giorno fino al miglioramento dei sintomi.
Il succo cura le bronchiti. La cipolla è ottima anche per sciogliere il muco. Per secoli è stata infatti usata dalla medicina tradizionale come trattamento di raffreddori, bronchiti e influenza.
Come fare. Scovate una cipolla e mettete miele, 2-3 cucchiaini lasciando coperta per una notte e poi consumate ;cura e previene i malanni tipici della stagione fredda.

Per cicatrizzare bruciature e ustioni

Sulla pelle ustionata è utile applicare con una piccola fasciatura una fetta di cipolla: toglie il bruciore e cicatrizza.
Controindicazioni ed effetti collaterali
Se dal punto di vista alimentare-culinario la cipolla sta bene un po’ dappertutto, da quello fitoterapico fa bene un po’ per tutto; il suo utilizzo dovrebbe comunque essere contenuto in presenza di meteorismo, flatulenza, dolori allo stomaco (iperacidità , ulcera peptica) ed ernia iatale; infine, durante l’allattamento, la cipolla tende a conferire al latte un sapore particolare, spesso sgradevole per il lattante.

Le cipolle sono un enorme magnete per i batteri, in particolare se tagliate a metà o cotte.

Quindi non si dovrebbe mai conservare una parte di una cipolla affettata , perché non è sicura nemmeno se la metti in un recipiente chiuso e dentro al frigorifero.
La cipolla si “contamina” molto presto solo per essere stata all’aria aperta (perché ha presso le batteri presente), e può essere un pericolo per te!
Fai molta attenzione a quando ti mettono le cipolle nei panini, nelle paninoteche o in altri posti.
Io credo che la cipolla vada mangiata sia cruda che cotta e anche spesso! Ma in che modo?
Tieni in casa cipolle di piccolo taglio, scartane sempre i primi 2 o 3 strati e affettala finemente se la mangi cruda.