Sesamo e il calcio.

SESAMO, NON SOLO UNA MINIERA DI CALCIO
semi-sesamo calcio
Ottimo per la prevenzione dell’osteoporosi. Ma i semi di sesamo hanno anche altre importanti qualità nutrizionali. Come possiamo approfittarne?

Un alimento davvero singolare. E’ il più ricco di calcio insieme ai semi di Chia, ma costa di meno. Una piccola tazza di semi di sesamo copre il fabbisogno giornaliero di calcio, essenziale per mantenere le ossa in buona salute.

Il sesamo appartiene alla famiglia delle Pedaliacee, ed è originario dell’Asia e dell’Africa. Si coltiva soprattutto in India, ma anche Cina,  Sudan, Uganda, Egitto, Messico, Giappone, Persia, Siria, Turchia, Grecia. I frutti hanno forma di capsule, lunghe 2 cm, divise in quattro logge  in cui si trovano i piccoli semi.

Varietà
In base al colore dei semi si distinguono:
Sesami bianchi, usati soprattutto nella cucina cinese, giapponese e coreana.
Sesami neri: contengono più oli e hanno un sapore più deciso rispetto ai sesami bianchi. Come in molte ricette di curry, si usano nella cucina asiatica per piatti di riso e spaghetti.

Componenti principali
I semi oleaginosi di sesamo contengono all’incirca il 50% di oli, in gran parte grassi insaturi di tipo omega 3 e omega 6. I semi di sesamo sono ricchi anche di vitamina E, D e vitamine del gruppo B, calcio, fosforo, ferro, zinco, selenio.

Effetti curativi
I semi di sesamo aiutano il sistema immunitario e sono efficaci nella prevenzione dell’osteoporosi; sono un ottimo rimedio naturale per i dolori mestruali come il pepe rosa, nausea, vomito.
I grassi insaturi del tipo omega 3 e omega 6 prevengono l’insorgenza di malattie cardiocircolatorie.
I semi e l’olio di sesamo aiutano la crescita dei bambini, ma vanno somministrati non prima del secondo anno di vita. Il sesamo infatti è un prodotto potenzialmente allergenico, per cui deve essere utilizzato con cautela nelle persone più sensibili.pasta e sesamo

Meno note sono altri punti di forza del sesamo.
– Contiene due sostanze uniche: sesamina e sesamolina. Due lignani che abbassano la colesterolemia e proteggono il fegato dai danni ossidativi (dovuti per esempio a una cattiva alimentazione).
– Hanno un contenuto molto elevato in fitosteroli, anche loro segnalati come potenti sostanze che abbattono i livelli di colesterolo nel sangue. Ricordiamo che i fitosteroli vengono aggiunti ad alcuni “burri” proprio per sparare in etichetta l’effetto anti-colesterolo.
– Benefici per il cuore e i vasi sanguigni: il sesamo è ricchissimo di grassi omega-3.
– Sono molto ricchi di minerali ma soprattutto di rame, magnesio e manganese. Il rame è conosciuto per il suo impiego in alcune malattie reumatiche per il suo effetto antinfiammatorio e antidolorifico, aiuta a combattere l’infezione dal stafilococco aureo.. Il magnesio, com’è noto, è importante per il buon funzionamento del sistema cardiovascolare e respiratorio e aiuta a ristabilire un sonno di buona qualità.
– Infine, è anche un’ottima fonte di triptofano, che aiuta a combattere la fame nervosa e compulsiva.

Non sono molte le ricette che prevedono il sesamo come ingrediente principale. Come possiamo allora assumerlo regolarmente e in buone quantità?
I semi di sesamo si possono mettere nella pasta per preparare torte e pane, oppure usarli come impanatura. Io lo uso anche nella parmigiana. Ma il modo migliore per consumarli è quello di metterli nell’insalata, nelle zuppe o sulle verdure cotte (provate sui broccoli con un po’ di limone): si consiglia di non tostarli o scaldarli per mantenere inalterato il loro potere nutritivo. Meglio frantumarli, poco prima del consumo.

Spazio comunque alla fantasia: si possono per esempio far saltare in padella le verdure con semi di sesamo, salsa di soia, zenzero e aglio.

Con i semi si può anche preparare il “Gomasio”, per insaporire i nostri piatti. Si mescolano i semi leggermente tostati e frantumati a sale marino (rapporto di circa 10:1). Dopo un passaggio in forno il composto si frantuma ed è pronto.

Per quanto riguarda il Tahin, la pasta o burro di sesamo, il contenuto dei nutrienti varia a secondo del metodo produttivo. Esistono diversi tipi di Tahin, ricavati da semi più o meno decorticati o integrali. Se i semi vengono decorticati si riduce drasticamente il contenuto di calcio. Ricordiamo infine che in alcuni paesi del Medio Oriente sono molto popolari i dolcetti a base di Tahin, denominati Halva.

 

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