Il Kombucha!

Il Kombucha: l’Elisir di lunga vita! Cos’è e come prepararlo

Il Kombucha è un prodotto assolutamente naturale composto fondamentalmente da un tè zuccherato fatto fermentare tramite quello che comunemente viene chiamato ‘fungo’, che in realtà è una cultura simbiotica di lieviti e batteri.
Si presenta come una bibita frizzante con un gusto piacevole e stimolante, che ricorda un po’ il sidro di mele. Questa bevanda ha l’importantissima proprietà di disintossicare l’organismo, di stimolare e rafforzare il sistema immunitario e di migliorare il metabolismo delle cellule.
Le origini del Kombucha

Le prime tracce del Kombucha si trovano già nel 2.000 avanti Cristo in Cina quando per la prima volta si provò a far fermentare cereali e verdure allo scopo di renderli più nutrienti e benefici all’organismo. Un po’ più tardi, nel 141 AC l’imperatore giapponese Inkyo fece venire dalla Korea (che a quei tempi era culturalmente assai progredita) un medico di nome Kombu per curare i disturbi digestivi di cui soffriva. Il medico coreano portò con sé “il Divino Tsche” (una delle piante crittogame – funghi, felci e muschi – a cui attribuivano la proprietà di poter prolungare la vita), che curò tutti i disturbi dell’imperatore e si guadagnò la fama di rendere forti e invincibili. Pian piano questa bevanda si rese famosa dapprima in Russia e poi in tutta Europa.

Le proprietà del Kombucha

Il Kombucha è efficace nei riguardi di un ampio spettro di malattie e disturbi, a volte assai diversi fra loro.
La ragione principale di tanta efficienza risiede nel fatto che esso consente una disintossicazione sistematica dell’intero organismo, principalmente attraverso l’azione dell’acido glucoronico.
Una volta che la maggior parte delle tossine è stata eliminata, il corpo è in grado di mettere in moto i propri meccanismi di auto-guarigione e di sanarsi quindi da sé.

Le proprietà più assodate sono le seguenti: regolazione della flora intestinale e cura della costipazione, blocco della diarrea, eliminazione delle scorie e dell’acido urico, bilanciamento del PH corporeo, rafforzamento delle cellule e del metabolismo, cura dell’artrite e dei problemi alle giunture, cura della gotta, dell’arteriosclerosi, dei calcoli ai reni e alla vescica, della pressione alta, di alcune forme di mal di testa, delle gastriti, delle difficoltà digestive e delle emorroidi. Previene e cura la cataratta e le affezioni oculari. Nell’edema agisce come diuretico.

Non bisogna poi dimenticarne le proprietà antibiotiche e batteriostatiche, che si manifestano soprattutto nei confronti dell’apparato digerente, pur nel rispetto ed anzi nella protezione della flora intestinale.
Previene e cura la candida intestinale. I
n caso di abituale abuso delle bevande alcooliche evita o riduce molto i danni al fegato, evitando pure di far cadere in una situazione di etilismo conclamato. Dicono addirittura che questa bevanda riesca anche a prevenire il cancro.

Ma cosa c’è dentro questa bevanda?

Acido Lattico: nel Kombucha è presente nella forma destrogira. Il latte materno ne è ricco. È essenziale per il sistema digestivo. Controbilancia ed annulla gli effetti dell’acido lattico levogiro ed è un regolatore del PH del nostro corpo.

Acido Acetico: la sua funzione principale è quella di inibire la crescita di batteri nocivi. Conferisce alla bevanda un odore e un gusto caratteristico.

Acido Malico: viene utilizzato nei processi di disintossicazione del corpo. Opportunamente trasformato all’interno del corpo va a rinforzare la riserva alcalina dell’organismo, con funzione di tampone nei confronti di un’eccessiva acidità.

Acido Ossalico: è un conservante naturale e stimola la produzione di energia nella cellula.

Acido Glucoronico: viene prodotto anche dal fegato, che lo deriva dal glucosio e lo utilizza per disintossicare l’organismo. Ha la capacità di legarsi a elementi nocivi e metalli pesanti (mercurio, piombo, benzolo, ecc) e a varie tossine, sia prodotte nei normali processi metabolici del corpo, sia introdotte dall’esterno tramite i polmoni, la pelle o il sistema digerente, formando molecole complesse che possono essere facilmente eliminate attraverso la bile, l’intestino o i reni.

Acido Butirrico: è prodotto dai lieviti e aiuta a combattere le infezioni da candida. E’ benefico per l’intestino.

Acidi Nucleici: aiutano una sana rigenerazione cellulare.

Aminoacidi: sono alla base delle proteine.

Enzimi: sono proteine complesse che fungono da catalizzatori in vari processi metabolici. La vita non sarebbe possibile senza gli enzimi. Uno dei problemi della dieta moderna è proprio la carenza di enzimi, che vengono distrutti dai processi di conservazione,  pastorizzazione e cottura dei cibi.

Vitamine del gruppo B1, B2, B3, B6, B12, acido folico (B9) e vitamina C

Come e quando bere il Kombucha

Come disintossicante generale e profilattico per il cancro e per le molte altre malattie curate dal Kombucha, molti autori consigliano alle persone sane di assumerne ¼ di litro al mattino a digiuno, ¼ a mezzogiorno dopo il pasto e ¼ alla sera prima di coricarsi.

Il motivo della differenziazione dei periodi di assunzione è che alcune sostanze (come ad esempio quelle ad effetto antibiotico) vengono assimilate meglio a stomaco vuoto, altre a stomaco pieno. Inoltre la bevanda svolge un effetto digestivo, così chi soffre di digestione lenta può anche assumere la dose serale subito dopo cena. La cosa migliore è che ognuno si regoli da sé, in base alle proprie esigenze e al proprio metabolismo, perché non siamo tutti uguali e per il Kombucha, come per tanti altri prodotti naturali, non esistono regole assolute.

Molti benefici si manifestano già dopo 4/6 settimane dall’inizio della regolare assunzione, ma per alcuni tale periodo può essere molto più breve. Per le malattie più difficili invece spesso occorrono uno o due anni perché gli effetti del Kombucha, che a volte sono stupefacenti, abbiano modo di manifestarsi appieno.

 Come auto produrre questa bevanda?
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Se vogliamo iniziare ad assumere il Kombucha su base regolare, cosa che come abbiamo visto può darci molti benefici e contribuire fortemente a tenerci alla larga dal cancro, è opportuno imparare a preparare la bevanda da noi stessi poiché essa non è facile da trovare in Italia.

Ingredienti:

La coltura di Kombucha (il ‘fungo’) – Se non conoscete nessuno di fiducia che possa cedervene un pezzetto, affidatevi a internet per l’acquisto, o da me!

Zucchero bianco o grezzo di canna (potete provare varie combinazioni)

Tè verde o nero (sperimentate i diversi sapori)

Utensili e Materiali

Una pentola per bollire l’acqua

Un recipiente di vetro o acciaio

Un elastico grande da fissare al recipiente

Un fazzoletto o una salvietta grandi di lino o cotone a maglia fine oppure un tovagliolo di carta da porre sul recipiente

Alcune bottiglie di vetro con tappo.

La cosa migliore è cominciare con quantità ridurre e aspettare che la coltura sarà cresciuta abbastanza e si sarà riprodotta (il ‘fungo’ cresce!)

https://it.wikipedia.org/wiki/Kombucha
Ecco il procedimento:

1 – Preparate un semplicissimo tè. Per ogni litro d’acqua, mettete in infusione due cucchiaini (circa 5 g ) di tè nero o verde nell’acqua appena bollita. Si può utilizzare anche il tè in filtri. Lasciate le foglie di tè in infusione per 15 minuti

2 – Eliminate le foglie di tè con un setaccio, o togliete le bustine dall’acqua

3 – Aggiungete circa 80 – 100 g di zucchero per litro d’acqua nell’infuso filtrato prima che si raffreddi (in generale lo zucchero deve essere l’8-10% della quantità di acqua utilizzata). Mescolate il tè affinché tutto lo zucchero si sciolga.

4 – Lasciar raffreddare il tè zuccherato alla temperatura fino a quando è appena tiepido. Fare attenzione perché la coltura muore se viene inserita in una soluzione nutriente troppo bollente

5 – Quando il tè si è raffreddato versare la soluzione nel recipiente di vetro

6 – Se questa è la prima preparazione aggiungete il liquido avuto assieme alla coltura e un cucchiaio di aceto di mele per aiutare la fermentazione. Per le volte successive è necessario conservare sempre una certa quantità di preparato (‘starter’) per aggiungere circa un decimo (10%) della quantità di nuovo preparato che si andrà a produrre.

7 – Inserite il ‘fungo’ Kombucha nel liquido

8 – Coprire l’imboccatura del recipiente di fermentazione con una stoffa leggera del tipo di un tovagliolo o un panno di carta allo scopo di tenere lontani eventuali moscerini della frutta e altri inquinanti come polvere, polline ecc. Fissare il tovagliolo al bordo del
9 – La fermentazione dovrebbe proseguire per almeno 8 – 12 giorni, a seconda della temperatura. Più alta è la temperatura più veloce è la fermentazione. Il periodo di 8 – 12 giorni è puramente indicativo. La coltura di Kombucha ha bisogno di un luogo tiepido e tranquillo dal quale in nessun caso dovrebbe essere spostata. La temperatura del liquido non dovrebbe scendere sotto i 20°C e non salire sopra i 30°C (la temperatura ideale è di circa 23° – 27°C). La luce non è necessaria. La coltura lavora anche al buio, ma può invece essere danneggiata dall’esposizione diretta al sole. Un luogo ombreggiato è il più indicato. recipiente con un elastico di grandi dimensioni o una fascia in maniera che nessun moscerino possa entrare.

Durante il processo di fermentazione lo zucchero viene convertito in gas (CO2), vari acidi organici e altri composti. È la combinazione di questi processi che da alla bevanda del Kombucha il suo gusto caratteristico.

L’infusione è dolce al principio, ma la sua dolcezza diminuisce man mano che lo zucchero viene trasformato. Allo stesso tempo si sviluppa un gusto acido come risultato dell’attività dei batteri, avviene così una transizione dal dolce all’aspro. Se si preferisce una bevanda leggermente dolce la fermentazione deve essere interrotta prima. Per ottenere un gusto secco o leggermente aspro la fermentazione può continuare più a lungo.

10 – Quando il tè ha raggiunto il giusto grado di acidità (pH 2,7 – 3,2), a seconda del gusto personale, rimuovere la coltura con le mani pulite. Con l’esperienza basterà osservarne il colore e l’odore per capire che la fermentazione è arrivata al punto giusto. Lavare la coltura con acqua fredda o appena tiepida. Riempire il recipiente con nuovo tè e ripetere la procedura dal punto 5.

Filtrare il preparato, versarlo nelle bottiglie

11 – Per avere la massima soddisfazione nel bere questa bevanda si dovrebbe lasciarla maturare per alcuni giorni ancora (minimo cinque giorni), dopo l’imbottigliamento. L’attività dei batteri viene bloccata a causa dell’imbottigliamento, perché privati dell’aria, mentre i lieviti continuano a lavorare. Se le bottiglie sono tappate fermamente il gas prodotto dall’attività dei lieviti non può uscire così da produrre una bevanda effervescente. La bevanda al Kombucha si manterrà per mesi. Non c’è da preoccuparsi, i lieviti termineranno la produzione di gas ad un certo punto. Mantenere le bottiglie in un luogo fresco.

Fonti: Wikipedia; http://www.kombu.de/anleit-i.htm;Tesi: “Prevenzione e cura del cancro in Medicina Naturale e Alternativa” Autore: dr. Giuseppe Limido

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