la legge dello specchio

Guardare Fuori per vedere Dentro
Guardarsi Dentro per cambiare Fuori

Tutto ciò che non vogliamo sapere di noi stessi finisce sempre per giungerci dall’esterno e assumere la forma di Destino. (Carl Gustav Jung)

Dall’alchimia psico-spirituale alla fisica quantistica, dalla neurofisiologia alla psicologia, dalla filosofia alla psicoterapia, una verità sembra ormai ampiamente dimostrata: il mondo esterno è un effetto, e non una causa, della nostra esperienza soggettiva.

Se la premessa è che ognuno di noi crea la propria realtà, la conseguenza è che lo stesso mondo esterno che noi vediamo è uno specchio, nel quale è riflessa sia la nostra Ombra che la nostra Luce. Imparare ad osservare gli eventi che viviamo, le emozioni che proviamo, gli occhi con cui guardiamo, è la sola strada per comprendere e modificare l’universo personale che abbiamo creato a nostra immagine e somiglianza.

Riappropriarsi della Responsabilità della propria Vita, per riprendersi il Potere di modificarla consapevolmente. E scoprirsi creatori, e non vittime, dell’esistenza, prima che sia l’esistenza stessa ad insegnarcelo in maniera traumatica o irreversibile, attraverso eventi, incidenti, malattie, che altro non sono che messaggi della nostra Anima. Il solo scopo della sofferenza è infatti permetterci di evolvere. L a nostra crescita, però, può avvenire anche in modo meno distruttivo: imparando a riconoscere la voce della nostra Anima e a trovare il coraggio di ascoltarla.

La legge dello specchio è l’essenza, la chiave di volta della Medicina Omeosinergetica. Lo specchio è lo strumento che ci fa capire che quello che è presente fuori di noi ci appartiene. La Vita, attraverso gli altri, ci comunica come siamo. Quando non si usa lo specchio, inevitabilmente si entra nell’analisi, nel giudizio che allontana, separa, frammenta. La formula per applicare lo specchio si realizza proprio quando stiamo male. Senza lo specchio non si può arrivare alla consapevolezza; esso ci fa capire cosa portiamo dentro la nostra Anima, cosa ci appartiene, qual è il nostro carico tossico, perché grazie all’incontro con l’altra persona che ci fa star male noi siamo in grado di scaricare questa zavorra, e liberarci dal passato.

La Vita si costruisce in base alla legge del simile, alla legge dello specchio; senza il simile inizia il caso, con il caso inizia il caos (visione casuale della vita, con la perdita di vista del suo significato intrinseco). Attraverso lo specchio si evita di andare alla cieca; ciò che è all’esterno di noi è simile a noi, è la conseguenza di ciò che è dentro di noi. Con lo specchio si esce dall’irresponsabilità, infatti applicando tale legge si diventa responsabili, perché noi attiriamo quello che abbiamo dentro. Con la legge dello specchio si elimina il concetto della vittima e del carnefice, chi si lamenta è la persona che pensa che gli eventi avvengano a caso.

La legge dello specchio (e del simile) riguarda l’Anima ed è legata alla responsabilità, la legge dei contrari (degli opposti) riguarda la mente ed è legata all’irresponsabilità. Se disattendiamo la legge del simile, entriamo nel campo del dualismo, mentre con lo specchio rientriamo nell’Unità, dove tutto è collegato, tutto è Uno, termina la dualità, la polarità. Più vediamo nell’altro lo specchio, più permettiamo al Padre di manifestarsi in noi.

Per vivere la legge dello specchio ci sono 2 valori fondamentali, l’umiltà e la serietà. Con l’umiltà ci abbassiamo a ciò che non ci piace, scendiamo al livello degli altri, nell’humus, nella terra, e comprendiamo che coloro che incontriamo ci fanno proprio capire come siamo. Con la serietà riconosciamo i nostri limiti e le nostre potenzialità. Spesso, anche a costo di diventare impopolare, è meglio dire: “No!”. Serietà è guardare in faccia la realtà, tornare all’essenziale, è essere onesti, comprendere che tutto ha un senso, che gli errori, gli sbagli non esistono, sono le vere soluzioni dei problemi nel momento in cui vengono consapevolizzati, che non si deve sopprimere la propria realtà per i bisogni degli altri o per aderire alle loro aspettative.

I livelli di consapevolezza, intesi come livelli di energia, sono 7:

1) INCONSAPEVOLEZZA

2) SUPERFICIALITA’

3) CONOSCENZA DELLE MATERIA (E DELLE SUE LEGGI)

4) PAURA

5) TRASFORMAZIONE

6) CONOSCENZA DELL’ENERGIA (E DELLO SPIRITO)

7) AMORE TOTALE E INCONDIZIONATO (DONAZIONE COMPLETA).

1) Inconsapevolezza: è il livello più basso. La persona non sa quello che succede, non riesce a dare alcun senso a quello che vive.

2) Superficialità: la persona tenta di conoscere ciò che vive, ma lascia scorrere, non comprende le vere cause.

3) Conoscenza della materia (e delle sue leggi). (es. “gli opposti si attraggono”). La persona vive con i 5 sensi, completamente immersa nella materia. Ricordiamo che secondo Korsakov questo livello è solo 1/8 della conoscenza.

4) Paura (di ciò che succede, di ciò che viviamo). Questo è un livello cardine, tra i primi 3 e i successivi 3. Se la paura non viene riconosciuta per essere trasformata, si rientra nella materia, nella superficialità e nell’inconsapevolezza. La paura ci fa comprendere qual è il nostro livello di fiducia nella vita, per cui essa non va mai combattuta, ma accettata per poi poterla cambiare. Nei primi 3 livelli, non essendoci alcuna chiara definizione del perché avvengono gli eventi, ci si perde nella paura, si gioca ad usare gli altri, non si ha il coraggio di essere onesti. La paura è la mancanza di una visione spirituale della vita, la mancanza di fede.

5) Trasformazione (dell’ego in Io). L’Io assume una consapevolezza diversa, la vita ha un senso, si comprende perché capitano gli eventi della vita. E’ il 1° livello dell’evoluzione.

6) Conoscenza dell’Energia (e dello Spirito). In questo livello si comprende cos’è lo specchio, la legge di attrazione, la perfezione.

7) Amore totale e incondizionato (donazione completa). L’uomo diventa Dio. L’essere umano si dona all’altro con Amore, quello vero, che non deve chiedere nulla, non ha più paura e vive nella perfezione.

In noi c’è la memoria di tutti i livelli.

Ogni Anima si reincarna perché deve rivivere ciò che ha vissuto in altre vite nell’inconsapevolezza, nella superficialità, nella conoscenza della materia e nella paura. Tutte le Anime si reincarnano perché vogliono arrivare al 7° livello. Il vero motivo dell’incarnazione è che ogni Anima vuole realizzare nella materia lo Spirito. Infatti nel livello dell’energia si può solo immaginare, mentre nella materia si può anche sperimentare, attirando le esperienze. Se durante tale sperimentazione subentrano le paure, si verifica un blocco; questo è il Karma, che rappresenta l’opportunità per sbloccare qualcosa che ci portiamo dal passato; è la ripetizione di qualcosa che ci viene offerto per risolvere definitivamente un problema che si è già verificato in passato. Quindi dobbiamo riappropriarci dell’energia primordiale insita nella materia, perché noi siamo proprio Spirito nella materia.

L’Anima scende solo perché vuole evolvere, ed avere un percorso. L’Anima attira le esperienze, ma siamo noi come Entità vibranti di Coscienza che scegliamo come vivere, che senso dare alle esperienze, che valore attribuire alla nostra vita.

Da dove parte la scelta tra 2 opzioni, quando l’Anima attira un’esperienza chiamata malattia, per cui è possibile curarsi sopprimendo i sintomi o attuando la consapevolezza? Tutto parte sempre dall’Anima. La prima percezione che scatta è il sentire cosa fare, e ciò appartiene all’Anima. Se facciamo ciò che sentiamo, stiamo seguendo la nostra Anima, se invece eseguiamo ciò che pensiamo andiamo contro il percorso Animico, perché ci facciamo condizionare dalla mente, che aggrava la malattia.

L’Anima intuisce, la mente sceglie, il corpo sperimenta. La mente è solo uno strumento operativo che sceglie o in base alla fede (cioè in seguito a ciò che sente l’Anima) o in base alla paura (che è sempre mentale). Il corpo sperimenta ciò che abbiamo intuito e ciò che abbiamo scelto.

Al 7° livello si può arrivare solo con lo specchio. Gesù aveva la fede (“Io e il Padre siamo una cosa sola”) e poi vedeva lo specchio ovunque (“Fate agli altri quello che vorreste fosse fatto a voi stessi”).

Anche al 6° livello si può avere paura (es. Gesù sulla croce: “Padre, perché mi hai abbandonato?”). Poi la fede, collegata con l’Amore, riesce a sciogliere la paura (“Sia fatta la tua volontà”).

Poiché pensare vuol dire creare, creare in termini omeosinergetici significa attirare a sé ciò che già esiste. Nella vita tutto esiste già, non c’è bisogno di crearlo, perché nell’Universo c’è già tutto, passato, presente e futuro. Vogliamo una cosa? L’attraiamo, perché già esiste.

Tutto quello che ci succede non avviene a caso, anzi è proprio il modo per conoscere il percorso della nostra Anima. Noi attiriamo proprio quello che è perfetto per noi, ciò che ci serve. Grazie a ciò che attraiamo comprendiamo il percorso dell’Anima, la sua missione, capiamo quello che abbiamo deciso di fare prima di nascere. Il passato irrisolto è il vero motivo per cui ci incarniamo. Nella misura in cui vogliamo sperimentare l’Unità, per sciogliere le zavorre del passato, abbiamo bisogno di vivere proprio la dualità, con la consapevolezza che tutto è un gioco.

Ogni terapeuta deve far comprendere all’altro il proprio potere originale; fondamentalmente noi non possiamo aiutare nessuno, altrimenti blocchiamo proprio il potere originale della persona, lo indeboliamo e non lo aiutiamo a comprendere il percorso che la sua Anima ha scelto. Ricordiamoci sempre che noi non possiamo guarire nulla, sono gli altri che guariscono da soli! Ognuno può guarire con la consapevolezza (escludendo il momento in cui si verificano situazioni di emergenza, che sono meno dell’1% dei casi di patologia), da solo, senza l’aiuto di nessuno. Ogni terapia è come una stampella, che ci serve per rialzarci dopo una caduta, poi però occorre muoversi con le proprie gambe. La vera realtà è non pretendere nulla da nessuno, quindi chi si ribella perché non ha lavoro e lo pretende dagli altri è completamente inconsapevole, dominato dalla mente.

Il vero terapeuta deve permettere alla persone di scegliere, farle attingere alle proprie risorse personali, che sono già dentro di loro.

(Tratto da “Il destino come scelta” di Thorwald Dethlefsen)

Fonte:: https://sites.google.com/site/associazioneomegastargate/approfondimenti-tematici/la-legge-dello-specchio

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